sabato 5 settembre 2015

LA PRIMA CROCIERA



Le navi da crociera traggono origine dai transatlantici, grandi navi passeggeri inizialmente utilizzati per i collegamenti passeggeri tra l'Europa e il continente americano.

La prima nave da crociera al mondo fu la Francesco I, battente bandiera del Regno delle Due Sicilie, costruita nei cantieri navali di Castellammare di Stabia nel 1831. Il piroscafo aveva una velocità eccezionale rispetto alle navi dell’epoca grazie a motori da 120 cavalli rispetto agli 80 dei francesi e ai 25 dei piemontesi; la prima crociera al mondo salpò da Napoli i primi di giugno del 1833, preceduta da una campagna pubblicitaria simile a quelle attuali. Sulla nave si imbarcarono nobili, autorità, principi reali provenienti da tutta Europa. In poco più di tre mesi la nave passò per Taormina, Catania, Siracusa, Malta, Corfù, Patrasso, Delfo, Zante, Atene, Smirne, e Costantinopoli, allietando i passeggeri con escursioni e visite guidate, balli, tavolini da gioco sul ponte e feste a bordo. Tuttavia questo viaggio fu un evento isolato e non aperto al pubblico.

Le prime crociere commerciali furono organizzate dalla HAPAG di Albert Ballin che nel 1891 iniziò un servizio periodico e regolare di viaggi in nave esplicitamente ricreativi.

La prima unità di questo genere a superare le 100.000 tonnellate di stazza lorda è stata la Carnival Destiny (101353 tsl), costruita in Italia negli stabilimenti Fincantieri di Monfalcone e immessa in servizio nel 1996.

Il Transatlantico della Swedish-American Line varato nel 1946 dai cantieri di Götebog ed entrato in servizio nel 1948 sulla linea per New York con il nome di Stockholm.  É divenuto celebre nel luglio 1956 per lo speronamento della Andrea Doria sulla cui fiancata la sua prua rinforzata produsse uno squarcio mortale.
Nel 1960 venne venduto alla Repubblica Democratica Tedesca e divenne lo Völkerfreundshaft per essere adibito a crociere per i lavoratori dell'industria.
Questa documentazione, dovuta alla cortesia del Cap. Sup. L.C. Gerardo De Rosa, Comandante della nave, e dell'Ing. Claudio Camporese del Cantiere Varco Chiappella SpA di Genova, mostra l'ultima trasformazione della Stockholm che ora, con il nuovo nome di Italia Prima, naviga sotto bandiera italiana per la "NINA Compagnia di Navigazione".



All'epoca del varo, pur essendo la più piccola nave passeggeri a fare servizio tra le due sponde dell'Atlantico settentrionale, rappresentava la più grande nave uscita dai cantieri svedesi, progettata per trasportare 395 persone, suddivise in una prima classe da 113 passeggeri, una classe turistica da 282 passeggeri ed un equipaggio di 220 persone. Al fine di potersi districare in mari ghiacciati, fu dotata di prua rinforzata, simile ai rompighiaccio. Nel 1952 fu sottoposta a lavori di ampliamento, con un aumento della stazza lorda a 12.644 tonnellate e della capienza fino a 568 passeggeri. Nel 1955 fu dotata di alette stabilizzatrici.

La Stockholm è passata alla storia per il drammatico affondamento del transatlantico italiano Andrea Doria, avvenuto il 25 luglio 1956. Nell'incidente morirono anche cinque membri del suo equipaggio. Al momento dell'incidente, al posto del capitano Gunnar Nordenson, si trovava al comando il ventiseienne terzo ufficiale Johan-Ernst Carstens-Johannsen. Le navi, che non erano in rotta di collisione, vi entrarono per un'errata lettura del radar della nave svedese, per mancanza di contatti visivi (a causa della fitta nebbia) e radio.. L'Andrea Doria tentò inutilmente una manovra d'emergenza virando a sinistra e fu speronata nella fiancata di dritta. La Stockholm penetrò ortogonalmente con la prua rinforzata nella fiancata dell'Andrea Doria, che nel frattempo continuava la sua corsa, all'altezza della plancia, sfondando tre ponti (per un'altezza di dodici metri) ed uccidendo, schiacciandoli, i quarantasei passeggeri alloggiati nelle cabine interessate dall'urto. Una ragazza di quattordici anni, Linda Morgan, occupante una di queste cabine, fu fortunosamente sbalzata sulla nave svedese riportando solo una frattura e ferite lievi. Cinque marittimi della Stockholm, alloggianti a prua, furono vittime dello scontro, insieme a numerosi feriti. Con la prua affondata di 90 centimetri, la nave svedese si adoperò per soccorrere i naufraghi dell'Andrea Doria, imbarcando, provenienti da quest'ultima, 327 passeggeri e 245 membri dell'equipaggio. La nave fece poi rotta verso New York, ove arrivò il 27 luglio.

Il transatlantico fu quindi riparato a New York dalla Bethlehem Steel Company Shipbuilding Division, con un costo di un milione di dollari americani, e tre mesi dopo l'incidente riprese il servizio nella Swedish America Line fino al 1960, quando venne acquistato dal governo tedesco orientale. La VEB Deutsche Seereederei lo utilizzò fino al 1985 con base a Rostock. Dal 1966 e fino al 1985, nei mesi invernali fu in servizio presso la società marittima Stena Line. In seguito, nell'aprile 1985, l'unità fu venduta ad una società marittima panamense, la Neptunus Rex Enterprises, che la utilizzò fino alla fine dell'anno. La nave fu quindi lasciata in disarmo a Southampton dal dicembre 1985 fino al 1989, con una parentesi in veste di nave caserma e ricovero per rifugiati politici a Oslo, in Norvegia.

Nel maggio 1989 la nave venne venduta alla società marittima Star Lauro Lines, che la fece sottoporre, presso le riparazioni navali di Genova, a profondi lavori di trasformazione, nelle sovrastrutture e nello scafo. Quest'ultimo fu dotato, nella zona poppiera, di controcarene per aumentare la stabilità, modificando profondamente lo specchio di poppa ed il profilo della nave. In occasione della trasformazione sono anche stati sostituiti i motori con altri più potenti. Contestualmente l'unità, riconvertita in nave da crociera, venne ribattezzata Italia I; rimase inattiva fino al 1993, anno in cui iniziò effettivamente il servizio crociere.



Da allora la nave ha cambiato più volte nome e proprietari, sempre utilizzata per servizio crociere. Attualmente la nave è denominata Azores, è immatricolata in Portogallo ed è di proprietà della Portuscale Cruises.Il 3 dicembre 2008 ha subito un attacco da parte dei pirati somali nel Golfo di Aden, i quali hanno circondato la nave con ventinove imbarcazioni. Allertate le forze di sicurezza, è accorso in aiuto un aereo P-3 Orion della Marina militare degli Stati Uniti. Nel frattempo veniva scongiurato l'abbordaggio da parte dei pirati mediante l'utilizzo degli idranti con potenti getti d'acqua. Successivamente i pirati, in seguito all'arrivo dell'aereo, si sono allontanati e la Azores ha proseguito il suo viaggio verso l'Australia.






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